LA LISTA DEI DESIDERI

Oslo, Parco di Vigeland, 1907

Sono di quelli che fanno continuamente liste.
Lista della spesa.
Lista delle cose da fare per la casa.
Lista delle cose da fare per la professione, questa, complicatissima perché sto sempre impegnata su più fronti.
Lista di dove cercare denaro.
Lista di dove trovare denaro.
Lista delle cose che non dirò mai più a nessuno (sigillata nel mio computer con dispositivo che richiede una password di accesso).
Lista delle cose che vorrei dire a qualcuno.
Ho perfino un libro sulle liste, così uno si sente meno maniaco.
Volendo, come si fa con una scatola di cioccolatini, uno può prendere quando ne ha voglia (cito aprendo a caso): l’elenco delle qualità di un cowboy; le imposizioni in termini di organizzazione, rispetto e obbedienza di Einstein alla moglie quando decise che il matrimonio era finito ma che per il bene dei figli sarebbe stato meglio non separarsi; le questioni da investigare per diventare un esperto di anatomia scritte da Leonardo da destra a sinistra come faceva lui; i 50 possibili nomi dei 7 nani messi insieme da Walt Disney per colmare il vuoto in proposito: i fratelli Grimm, che avevano scritto Biancaneve, si erano dimenticati di annotarli.
A me il Nord Europa piace molto e credo che faccia bene a una mediterranea, tendenzialmente esuberante ed espansiva qual io sono.
Mi rimette un po’ a posto.
Non ho nessuna simpatia particolare per Oslo, ma mi piacciono le città, quindi, quando nel 2011 uscì Oslo 31 agosto, mi precipitai a procurarmelo.
Probabile che in Italia lo abbiamo visto in tre, ma poco male.
Anzi, male, perché è un film bellissimo.
Firmato da Joachim Trier e interpretato da uno straordinario Anders Danielsen Lie, attore, musicista, ma anche medico, un umanista, insomma, il film racconta la giornata di un tossicodipendente che lascia per un colloquio di lavoro la comunità dove vive.
Risultato di una specie di rinascimento di una generazione un po’ alla deriva ma piena di talento, il film è geometrico e duro, proprio come la città, pieno di pudore luterano,  di sensibilità a fior di pelle, solare e malinconico a un tempo.
Lascio perdere la sua derivazione, film d’autore da film d’autore, da Fuoco fatuo di Louis Malle (1963) e vi dico solo che esso sta qui per via di una lista, proprio perché cinematografica, la più bella di tutte.
A un certo punto del film il protagonista fa una sosta in un bar all’aperto. C’è gente, si sente che l’estate va morendo (lì, poi, l’estate muore presto), però c’è ancora il gusto di stare all’aperto, è come se lo sentissimo anche noi, nell’anima e sul corpo.
L’attenzione del regista si sposta su una ragazza che sta chiacchierando con un’amica, con il computer aperto.
E lei dal computer legge la lista lunga e pensata delle cose che vuole fare nella vita.
Ho visto il film più di una volta e lo rivedo ogni 31 agosto.
E un giorno mi sono messa lì e con pazienza ho tradotto e trascritto tutti i punti della lista della ragazza: cose grandi e importanti, cose da niente, cose tenere e minimali, facilmente realizzabili, cose pensate per durare anche al di là della vita e confortare la morte.
Mi sono confrontata con lei: alcune cose le avevo fatte; altre non mi interessavano e mai le avrei volute fare; altre per me erano improponibili, che ne so, non ho mai dormito in una tenda in vita mia, figuriamoci se vado in campeggio a Besseggen, che sta pure in montagna, quindi, sai che freddo e di fare il giro del mondo proprio non me ne importa niente.
Ma c’è, in questa lista, tanto di quell’amore per la vita, così in contrasto con il vuoto esistenziale del protagonista, che me la rileggo tutte le volte che  ne ho bisogno.
Mi faceva piacere farvela conoscere, anche perché secondo me il cinema non è fiction, ma è vita vera, più vera della vita stessa.

  • Sposarmi
  • Avere un bambino
  • Fare il giro del mondo
  • Comprare una casa
  • Partire in viaggio d’amore
  • Mangiare gelati tutto il giorno
  • Vivere all’estero
  • Raggiungere e mantenere il mio peso forma ideale
  • Scrivere un libro fantastico
  • Riprendere contatto con vecchi amici
  • Piantare un albero
  • Preparare una cena deliziosa
  • Voglio sentire che ce l’ho fatta
  • Mi piacerebbe nuotare con i delfini
  • Fare una grande festa per il mio compleanno
  • Vivere fino a 100 anni
  • Rimanere sposata fino alla morte
  • Inviare un messaggio in una bottiglia e ricevere una risposta
  • Vincere tutte le mie paure e le mie fobie
  • Guardare il cielo tutto il giorno
  • Vivere in una vecchia casa con un sacco di oggetti dappertutto
  • Correre una maratona
  • Leggere un libro talmente buono che me ne ricorderò tutta la vita
  • Dipingere quadri magnifici che riflettano chi sono veramente
  • Coprire tutto un muro con immagini e citazioni che adoro
  • Avere tutte le stagioni delle mie serie preferite
  • Che mi si ascolti quando parlo di una cosa che mi sta a cuore
  • Saltare in paracadute, pilotare un elicottero, fare il bagno nuda
  • Avere un lavoro simpatico che mi piacerebbe fare tutta la vita
  • Voglio una domanda di matrimonio molto romantica
  • Dormire all’aperto
  • Campeggiare a Besseggen
  • Avere un ruolo in un film o a teatro
  • Vincere più di un milione al Lotto
  • Fabbricare delle cose utili di tutti i generi
  • Essere amata

8 Comments

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  1. Grazie Rosella per aver condiviso questa lista che riconcilia con le cose belle della vita.
    Mi ha fatto venire voglia di scriverne subito una.
    Ti abbraccio con affetto

    • Rosella Gallo

      19 aprile 2018 — 7:04

      Grazie a te, Caterina. Ho messo questo articolo nella Rubrica ‘Ispirazione’, dunque, se ti è venuta voglia di mettere giù una tua lista, funziona. Un abbraccio affettuoso e riconoscente

  2. Lucia Fenicia

    21 aprile 2018 — 16:28

    Ciao Rosella. E’ un argomento interessante. Personalmente non amo le liste. Ho sempre preferito fare sforzi di memoria e concertazione (per i doveri) e affidarmi all’istinto del momento (per i piaceri). Magari sbaglio anche perché con gli anni la prima cosa che si indebolisce e’ la memoria. E forse la natura ci protegge così. Comunque ho fatto scaricare da mio figlio” Oslo, 31 Agosto” che vedrò quanto prima. Grazie come al solito. A presto Lucia

    • Rosella Gallo

      21 aprile 2018 — 16:55

      Come sempre, puntuale e saggia. Si potrebbe fare il punto, tanto per cominciare, sulle liste, c’è chi le fa e chi no. Però mi farà piacere parlare anche del film, che ho trovato bellissimo, sempre grazie per la tua presenza

  3. Lucia Fenicia

    21 aprile 2018 — 16:41

    P.S. Volevo aggiungere che condivido almeno la metà di questi desideri, ma quello che mi ha incuriosito di più e ‘ l’invio del messaggio in bottiglia. Non ci avrei mai pensato ma mi piacerebbe!!! Sempre Lucia

  4. Lucia Fenicia

    21 aprile 2018 — 21:56

    Ho deciso di provarci. Ma a parte il messaggio da inventare l’aspetto tecnico e’ fondamentale. Bottiglia in vetro sigillata con ceralacca? Da dove? Dalla Puglia mia terra ma poco frequentata purtroppo? Dalla Grecia nostra terra amata? Ma troppo lontana per una bottiglia. O più semplicemente da Ostia o il Circeo? Mi hai dato un pensiero. Ti farò sapere. Sempre grazie.

    • Rosella Gallo

      22 aprile 2018 — 9:00

      Io proverei da Ostia, è un posto che amo per motivi personali, poi mi dà la sensazione di qualcosa di più fattibile, a portata di mano, raccontami

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