31 GENNAIO 2019: UN ANNO DI BLOG

Per anni il giovedì è stato per me una giornata campale.
Avevo lezione in Accademia a Napoli, giovedì, giorno di tutta la Storia dell’arte, un bell’affollamento, quindi erano, fra una cosa e l’altra e quando mi diceva bene, circa cinque ore di spostamenti, poi il tempo della didattica, poi quello dei discorsi, poi, però, c’era la cena tutta partenopea perché mi facevo sempre la spesa e mi portavo a casa cose buonissime.
Quest’anno è tutto cambiato, all’Accademia di Roma ho un altro orario, quindi il giovedì mi si è liberato completamente.
E certe volte è come se avessi le vertigini perché faccio fatica a dire addio alle abitudini.
Però oggi è anche il primo compleanno del mio blog, quindi è giorno di bilanci.
E di festeggiamenti.

Io non festeggio mai il mio giorno di nascita, lo considero una faccenda privata, e ci mancherebbe pure che così non fosse.
Nei mesi scorsi, inoltre e vado a memoria, ho lavorato il giorno di Ferragosto e pure quello di Natale e anche il 1° di gennaio perché avevo delle consegne urgenti.
A Ferragosto venne giù un sacco di pioggia, rinfrescò.
E feci una cena fantastica.
Natale e Capodanno, non ricordo.
Oggi, però, mi prendo tutto il giorno e mi considero fuori servizio.

Il mio blog è nato come luogo di smistamento di tutti i pezzi di scrittura che lasciavo in giro.
Ho già fatto un primo bilancio al nono mese, momento simbolico, qui.

Confermo tutto, fra l’altro il blog è nato adulto, nel senso che non ha fatto troppa fatica a trovare la sua strada, c’era già tutto, io dovevo solo tirarlo fuori e offrirgli una forma.
Nessuna regola, se non quelle che mi davo io, nessun obbligo nei confronti di nessuno, niente editore o direttore o redazione che dicono la loro, i tempi, e questa è la cosa più bella, hanno il loro respiro, scrivo quando ho voglia di scrivere, così, visto che oggi è giorno di primi bilanci, mi sembra che il ritmo sia uscito fuori, come esca il ritmo nella vita, vallo a capire, ogni quanto vedi una persona, vai al cinema, ti vai a fare il taglio dal parrucchiere, essere ciclici non mi sembra affatto una cosa cattiva.
Il blog si è fatto il suo pubblico. Che va a ondate, ma che è sempre presente.
Grazie a tutti, il sentimento prevalente di oggi è la riconoscenza.
È vero che si scrive per sé, però, se qualcuno ti legge, è meglio.
Altrimenti resti al diario, che ha, comunque, un altro valore e un altro volto. È meno formalmente organizzato, certe volte deborda, spesso anche malamente, però va bene così, il diario ha un solo accesso, che rimane privato.
Insomma, questa possibilità così moderna di un blog è un po’ un diario ripulito, che non sta in libera uscita, che si è dato una bella sistemata prima di mettere il naso fuori dalla porta, che ci ha pensato un po’ prima di parlare.
Nel corso dell’anno abbiamo aggiunto una nuova rubrica, L’Air du Temps, che si chiama come un profumo storico, che si occupa, come dice il suo nome, proprio di quello che c’è nell’aria nei nostri giorni, nel primo progetto non ci avevo pensato, è stata una omissione causata da motivi tecnologici, abbiamo rimediato.
Ora mi sembra che ci sia tutto.
Le parole e le immagini; l’ispirazione; l’arte e il cinema; la letteratura e la poesia; l’economia domestica, che è un caposaldo della mia esistenza; il pane e il vino.
E, a questo ultimo proposito, oggi farò una prima colazione tardiva (le prime colazioni dei giovedì passati erano precoci, fatte quasi tutte col buio); forse metterò mano a un paio di lezioni che devo prepararmi, ché nei giorni prossimi finisce che pago altrimenti il fuori servizio di oggi; mi ordinerò dei cosmetici.
Dedicherò il giorno alla ricorrenza, all’opportunità che offre la scrittura di esprimere quello che si prova, di dare un ordine e un senso ai sentimenti e di non lasciarli lì, aggrovigliati, in un punto non del tutto individuato che immagino in bilico fra testa e anima, fra sopra e sotto, fra dentro e fuori, indagare gli stati d’animo è sempre un’impresa che richiede una sua forma di audacia, proprio come lo stare al mondo.
Nel mondo ci capitiamo tutti per caso, poi dipende da come ci stiamo.
E per stare al mondo, i sentimenti sono indispensabili. Tutti, dalla capacità di costruirsi una propria vicenda, insolenza del tutto moderna, agli infiniti modi con cui ci mettiamo in relazione con gli altri, la fiducia, la diffidenza, la gelosia, l’amicizia, le aspettative, la delusione e la speranza.
La relazione con il lavoro.
I progetti.
Le stagioni.
L’amore.
La tristezza.
La seduzione.
Il tempo.
Le cose belle della vita: le chiacchiere, il calore, gli animali, una maglia calda, il profumo, la crosta del pane.
Il vino.
Ho già scelto la bottiglia che aprirò stasera, è una ricorrenza significativa, quindi merita un brindisi che abbia la sua importanza.
E vi invito tutti a brindare con me, nel modo che preferite, nell’orario che vi pare, ci tengo, però, a chiedervi un pensiero comune di festa.

E vi ringrazio anche di questo.

 

 

2 Comments

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  1. Un augurio di lunghissima vita a questo blog che mi accompagna nelle ore tarde, quando con emozione lo apro sperando di trovare una nuova illuminante lettura.
    Partecipo al brindisi con tutto l’affetto che sai

    Caterina

    • Rosella Gallo

      3 febbraio 2019 — 8:51

      Grazie, Caterina carissima, la tua presenza in questa occasione è particolarmente gradita, ricambio tutto l’affetto, come tu ben sai

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