Salvador Dalì, Cestino del pane, 1926

Primi risultati della mia inchiesta o, se preferite, raccolta di informazioni sull’identità, tema sul quale lavorerò nei prossimi mesi.
Ah, ma vedi tu, che idea straordinaria. Capisco che non lo è, figuriamoci, ma io lavoro sul tema identità/cibo, con risultati che da subito sembrano molto interessanti.
Ecco dunque alcune note aurorali, la mia inchiesta è partita da quattro giorni.

Dunque: se fossi un cibo sarei. Con qualche cenno di presentazione (riportato così come scritto).

Io: un oeuf mollet, cioè una via di mezzo fra l’uovo à la coque, troppo infantile, e l’uovo sodo, troppo definitivo.
Uovo in quanto femmina, fertile, creatrice, ho studiato il tema dell’uovo nell’arte e ho pubblicato un piccolo saggio sull’argomento.
L’oeuf mollet si cuoce in acqua salata e io sono salata. Non mi piace il dolce e sono una piagnona. Le lacrime sono salate, lo dice pure la canzone.

(Video imperfetto, ma perfetta atmosfera anni ’70. Vi piacciono gli anni ’70? A me, per niente).

Inoltre. L’oeuf mollet, una volta sgusciato, ha l’albume che si è rappreso ma che ancora lo tiene insieme e il tuorlo che invece rimane morbido, untuoso e che è capace di colare, graziandola, anche sull’insalata più insulsa.

Oeuf mollet

Sono così: una dura dal cuore tenero, che davanti a qualunque insalata che incontra nella vita, pensa di potercisi riversare sopra per darle un po’ più di sostanza.
(Poi, mica sempre mi riesce).

Donna, adulta, molto intelligente, vita ricca e complessa. Pasta e fagioli. Perché semplice, prodotti che vengono dalla terra, un po’ piccante.

Donna, adulta, generosa, disponibile, affettuosa. Tagliatelle con il ragù. Colore: rosso. Sapore: succulento e pastoso.

Donna, adulta, ottimo carattere di ferro, intelligenza superiore alla media, bella, capace di gestire vita e affetti. Brava in matematica. Piemontese. Il riso. Sono una persona semplice e mi identifico anche per il suo doppio significato. Si accompagna facilmente con tanti altri alimenti e si potenzia.

Donna, adulta, elegante, astratta, divertente, le ha fatto la corte Alain Delon. Filetto saignant (ovvero al sangue). Sono concentrata, forte e sanguinaria. Non soggiogo ma non amo prevaricazioni.

Donna, adulta, simpatica, divertente, intelligente, golosa, ha fame di vita e di arte. Una parmigiana. Si può mangiare fredda, se di malumore e con impellenza; e calda, se si ha più tempo e si è più disponibili.

Donna, adulta, sempre molto abbigliata, sempre molto generosa. Un sughetto piccante. Perché ho bisogno di essere sostenuta. Gnocchi, fettuccine, pasta corta. Umano-dipendente.

Donna, adulta, la conosco da poco, sempre gentile e allegra. Una patata. Sbucciata, cotta calda e condita, sono buona!

Uomo, adulto, serio, posato, gli piace fare ricerca, è un esperto di cinema e di Roma. Un melograno. Per i molti semi, tutti diversi, che lo compongono.

Donna, giovane, esile, elegante, disponibile intellettualmente, affettuosa, molto brava nel suo lavoro. Uno yogurt zero grassi, acido. (Quando le ho detto almeno completo, ha risposto non se ne parla, acido e senza grassi).

Donna, adulta, brava nel fare i conti. Un limone. Un po’ aspro, con la buccia che, grattata, profuma. Pieno di succo.

Uomo, frate carmelitano scalzo, una delle persone più interessanti che abbia conosciuto in vita mia, intelligente, delicato, pieno di attenzioni. Intellettuale. Pane. Mi piace da morire nella varietà delle sue realizzazioni, sempre (quasi) gustoso e con carattere. E poi mi ricorda Gesù, mio modello di vita. Sono un pane ancora in fase di produzione anche se altri già mi mangiano. (Si scusa per il suo italiano, lui è croato, ma a me il suo italiano sembra bellissimo).

Questi i primi risultati a oggi, anche i miei studenti ci stanno lavorando ma loro produrranno non una semplice scheda, bensì un manufatto.
Comunque anche così la visione che ciascuno ha di sé mi sembra parecchio interessante, si possono incrociare i dati, dire a un altro ma secondo te che cibo sono, tornarci sopra a seconda del tempo e dell’umore.
Resta il fatto che, nella durissima difficoltà a conoscere se stessi, forse il cibo aiuta, perché è sempre mezzo di comunicazione e di conforto e perché parla a noi un linguaggio comprensibile.

Ci si ritrova presto per altri dati e notizie.
Contribuite se vi fa piacere con il vostro punto di vista su voi stessi.

Grazie.